Sulle stylist o stiliste (1) - scarpe di designer



Sono tornata per lavoro a Londra lo scorso mese e, ahimè, la mia bravissima truccatrice e amica B. e la mia fidata stylist K. erano entrambe fuori dall'Inghilterra e quindi non disponibili.
Complicava il fatto che il servizio fotografico era per realizzare un libro sexy boudoir di una normale donna (non una modella) per cui la situazione richiedeva un team tutto al femminile e non potevo usare collaboratori già rodati, bravissimi ma uomini. Quindi mi sono armata di pazienza, raccomandazioni, lunghe telefonate internazionali e un gran borsone dall'Italia in cui ho portato tutto il guardaroba che potevo, e ho incontrato le due nuove ragazze in una lussuosa stanza di hotel, pronte per il servizio.
La truccatrice, Tati (www.tatizarubova.co.uk) è stata una 'doll' - gentile, disponibile, attenta, troppo brava per essere vera. La stylist... la stylist... si chiama Pash.
Tralasciamo i commenti, i particolari, e anche il bisogno che una fotografa ha di sfogarsi quando il proprio lavoro viene messo a repentaglio dal lavoro degli altri - cattivo, sbrigativo, inappropriato, inesperto - e concentriamoci su cosa vuol dire portare delle 'designer shoes', ossia delle scarpe di marca.
Nel mio caso, la cliente si è portata un paio di scarpe comprate a saldo per questa occasione (che lei riteneva importante): un paio di magnifiche Loboutin dorate. 
L'abbiamo messe accanto alle due 2 paia di scarpe procurate della stylist (pagata per questa occasione): due varianti una nera e l'altra rosa di un decoltè, firmato Primark. Ora, chi è stato a Londra almeno una volta sarà familiare con Primark. Per chi non lo è, posso dirvi che con un paio di Loboutin a svendita si comprano minimo 30/40 paia di Primark a prezzo pieno.
A conclusione di questa avventura, vorrei consigliare alle future stylist che non avessero nel loro guardaroba una decina di scarpe da favola - belle, NON usate occasionalmente o giornalmente - di procurarsele in fretta, perchè servono sempre! 
Fanno sentire i nostri clienti speciali (se sono delle donne normali) o valorizzati (se disegnano i vestiti con cui le mettiamo alle modelle) e fanno di conseguenza contente le fotografe che vi hanno ingaggiato, vi pagano e che vi richiameranno (o meno) di conseguenza. 
Spero che sia stata l'ultima brutta figura che mi tocca fare...